Avevamo tanto desiderato andare ad abitare in quel bellissimo appartamento in affitto all'ultimo piano, tre locali oltre i doppi servizi, con un grande balcone da cui si vedeva tutta Milano e le Alpi, nelle giornate terse.
La vedevamo costruire, mattone per mattone, questa bellissima casa davanti alla nostra vecchia casa, costituita da un locale più cucina e gabinetto.Mia figlia dormiva in corridoio.
Siamo stati i primi a dare la caparra per affittare proprio quell'appartamento d'angolo. Un sogno.Per noi e per il Nicolino, il nostro cagnolino di genealogia incerta, che avrebbe finalmente avuto un balcone tutto al sole, senza dover trascinare il suo cuscino nell'unico angolino della vecchia ringhiera, dove il sole si affacciava solo per mezz'ora al giorno.
Il giorno della firma del contratto d'affitto la proprietà mi comunicò che nella casa non si potevano tenere animali. Quindi se volevamo affittare l'appartamento avremmo dovuto trovare al Nicolino un'altra sistemazione.Altrimenti avremmo perso anche la caparra, che non era piccola per le finanze esigue della mia famiglia.
Mia figlia aveva 17 anni. Il Nicolino era il suo cagnolino e praticamente il suo fratellino da tre anni.Regalare il cane sarebbe stata la soluzione più semplice per non rinunciare ad un appartamento che sognavamo da anni e per non perdere la caparra.
Ci ho pensato un minuto.
Bene! Rinunciamo all'appartamento e perdiamo la caparra....
Grande papà!
I proprietari, quando seppero della nostra decisione, dissero che non volevano perdere una famiglia così: affittammo l'appartamento e il Nicolino restò con noi.
Di giorno era in casa nostra come ospite e di notte io lo portavo a dormire in negozio, proprio davanti a casa. C'è sempre una soluzione per tutto.